Qualche tempo fa ho visto Chronicle, un film che parla di superpoteri. Già vi sento… Ah che palle, l’ennesimo film con supereroi. Giusto?
Sbagliato. Il film in questione è uscito nel 2012, per la regia di Josh Prank. Sì, lo so che siamo nel 2014, ma abbiate pazienza, i tempi in cui andavo a vedere un film appena usciva al cinema sono finiti da un pezzo. Anche perché adesso i film stanno al cinema, quanto? Due settimane, un mese? Per dire, appena ho realizzato che avevo trovato il tempo di andare a vedere Lo Hobbit – La desolazione di Smaug (ma che titolo luuuungo!), l’avevano già tolto dalle sale. E poi non so voi, ma io al cinema non mi trovo più tanto bene. C’è troppa gente che commenta, accende gli smartofoni, chiacchiera, mormora, bisbiglia, ridacchia. Insomma, per dirla in breve, rompe i coglioni. E io, quando guardo un film, me lo voglio godere in religioso silenzio, immergendomici (si scrive così? Spero di sì).
Nell'articolo ne faccio solo un accenno... ma un'immagine la meritava, è troppo topa! |
E quindi, tornando a Chronicle, mi è piaciuto, ma piaciuto parecchio. Se vi capita guardatelo. Per sapere cosa succederebbe se veramente un tizio qualunque si ritrovasse da un giorno all’altro con dei superpoteri. Non ci sono eroi in calzamaglia, non ci sono supercattivi, non ci sono strafighe alla Scarlett Johansson vestite di tutine aderenti, eppure… eppure cazzo, è un film veramente gajardo, come diciamo qui a Boston.
E allora, qual è il concetto? Il concetto è che avere idee radicalmente nuove è difficile. È difficile perché oggi sembra davvero che sia stato detto tutto e il contrario di tutto, che ogni film sia stato girato, ogni canzone scritta e ogni storia raccontata. Certo, è possibile che ogni tanto qualcuno venga fulminato da un’idea assolutamente nuova, qualcosa di mai visto o sentito prima. Ma è raro.
Molte volte nella scrittura è la stessa cosa. Se ci si sforza coscientemente di voler trovare l’idea del secolo, si va incontro a un brutto mal di testa. Anche perché poi spesso accade che, quando finalmente si dice “Eureka”, convinti di aver inventato qualcosa di rivoluzionario, basta una ricerca su Google (ma i fighi direbbero “googlare”), per scoprire che, al 99%, quell’idea è già vecchia. È più fattibile, invece, partire da un’idea di base e da lì cercare varianti, svolte inaspettate, cambio del punto di vista, stravolgimento dei cliché. E attenzione, già questo è difficile da realizzare. Magari averne tutti i giorni, di idee così.
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