Eh sì, Sacri con la “S” maiuscola. Perché oggi parliamo di due assoluti Maestri della Fantascienza.
Finalmente Urania, dando ascolto ai lettori, ha eliminato lo stupido DRM dai suoi ebook. Questo ha comportato un netto incremento di acquisti da parte mia della suddetta collana. Ah scusate, per chi vivesse sulla Luna o a Berlusconia, sto parlando della più famosa collana di Fantascienza italiana, in edicola da… boh, tipo cinquant’anni.
Se non la conoscete andate a informarvi su Wikipedia e tornate qui. Anzi meglio, andate in edicola e comprate un numero. Anzi, meglio ancora (se avete uno smartphone/tablet/ereader) fate come ho fatto io. Andate su uno store online e comprate i due volumi dei racconti di Fredric Brown, Cosmolinea B-1 e Cosmolinea B-2. Non fatevi confondere dal titolo (IMO) infelice che hanno scelto per le antologie. Due ebook, mica uno, e per il folle totale di 6,98 €uri avrete la collezione completa dei racconti di colui che è considerato, a ragione, il maestro del racconto breve.
Fredric Brown |
Inutile parlare dei “famoserrimi” La sentinella o La risposta. Quelli sono solo i più famosi, racconti di una-due pagine che sono rimasti nella storia della Fantascienza, se non della Letteratura in generale. Ma in realtà Brown merita di essere letto tutto. Queste raccolte ripubblicate da Urania sono assolutamente da non perdere. Non ho mai visto una tale frequenza di qualità in tanti scritti. Un genio. Lo sto ancora leggendo. Una delle ultime storie che ho letto è un racconto sul viaggio nel tempo. Banale, penserete voi, storia trita e ritrita. E invece no, è un racconto originalissimo, un’idea mai letta prima… ed è del 1953! Ecco, quando si dice che lo scrittore cerca l’idea, la trovata, l’originalità, qualcosa di mai sentito prima. Qui di idee, ma di quelle vere, che stupiscono, ce ne sono a decine. Incredibile che un singolo autore abbia così tanta ispirazione. Ogni racconto è un gioiello. Ora diciamolo, c’è gente che vede Avatar e crede di aver visto Fantascienza. Ascoltate un cultore, quella vera è un’altra cosa, e la trovate nei racconti di Fredric Brown.
Richard Matheson |
E veniamo ora al secondo personaggio cui è dedicato questo articolo, purtroppo con una brutta notizia. Richard Matheson ci ha lasciato pochi giorni fa. Non trovo parole per descrivere uno dei più grandi scrittori e sceneggiatori di sempre di tutto il Fantastico. Autore di Io sono leggenda, Tre millimetri al giorno, e di tantissimi racconti geniali. Da non dimenticare poi tutti gli script per le prime indimenticabili stagioni di Ai confini della realtà. E dato che non so davvero come commentare una così grande perdita, lascio la parola a Stephen King, un altro Mostro Sacro, che più volte ha sottolineato il suo enorme debito verso Matheson. Mi prendo pertanto la libertà di tradurre il suo tributo (che trovate in originale qui):
Abbiamo perso uno dei giganti del fantasy e dell’horror. Da I RAGAZZI DELLA MORTE, il suo brillante (e misconosciuto) romanzo ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, a TRE MILLIMETRI AL GIORNO e tutte le meravigliose storie per AI CONFINI DELLA REALTA’, Matheson ha acceso l’immaginazione di tre generazioni di scrittori. Senza il suo IO SONO LEGGENDA, non ci sarebbe stato LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI; senza questo, non ci sarebbero stati THE WALKING DEAD, 28 GIORNI DOPO, o WORLD WAR Z. Matheson ha scritto la sceneggiatura per lo straordinario DUEL di Steven Spielberg, ed è autore di una delle più agghiaccianti storie di case infestate, LA CASA D’INFERNO. Ha scatenato la mia immaginazione piazzando i suoi orrori non in castelli europei o universi Lovecraftiani, ma in scenari americani che conoscevo e in cui potevo identificarmi. “E’ questo che voglio fare”, ho pensato. “E’ questo che devo fare.” Matheson ha indicato la strada. Inoltre, era un gentiluomo sempre disponibile ad aiutare un giovane scrittore. Mi mancheranno la sua gentilezza e la sua cultura. Ha vissuto una vita piena, cresciuto una bella famiglia, e ci ha dato indimenticabili racconti, romanzi, storie per la TV, e film. Questo è bello. Tuttavia, piango la sua perdita. Una voce americana unica, che non udremo più.
Stephen King
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