Ci sono diverse notizie riguardanti gli ebook su cui riflettere, in questi giorni. Cominciamo da una lodevole iniziativa da parte dell’editrice torinese Zandegù, la campagna fotografica “Non aver paura dell’ebook!”. Fa piacere vedere una giovane casa editrice presentare progetti come questi, di cui secondo me c’è grande bisogno, almeno in Italia, dove ancora c’è una certa paura davanti al libro elettronico. Ma perché questi timori? La causa va individuata in diversi fattori.
Da una parte certi editori, che non si lasciano andare come dovrebbero e non promuovono il libro elettronico (oppure non ne facilitano la diffusione). Dall’altro le librerie che, salvo pochi casi, temono l’ebook invece di vedere in esso una nuova possibilità. E mettiamoci dentro infine anche tanti lettori, tra i quali molti sono i “nostalgici”, che preferiscono il “profumo della carta” e lo “sfogliare le pagine”.
Va bene, va benissimo, ma ditemi un po’, cari “nostalgici”, quanti libri avete in casa? No, perché io arrivo a parecchie centinaia e cominciano a starci un po’ stretti (specialmente se avete una famiglia e vostra moglie vi guarda male quando tornate dalla libreria con l’ennesimo malloppo di volumi).
Chi ama davvero leggere ama il contenuto, non la forma, e dovrebbe essere solo felice di poter inserire duemila libri dentro un ebook reader. Quindi ben vengano iniziative come questa di Zandegù, ecco il link della campagna fotografica. Sempre seguendo la linea degli editori meritevoli, interessante anche l’iniziativa di Zanichelli, e qui parliamo di un editore bolognese, come dire… “tutt’altro che giovane”. Con lo slogan “Scarichiamo i libri, non le librerie” l’editore invita a coinvolgere le librerie nel circuito degli ebook, invece che escluderle. C’è anche il link a un video su Youtube che spiega ai librai come fare, per dare modo ai loro clienti di acquistare gli ebook direttamente in libreria. Capito librai? Fossi in voi darei un’occhiata.
Insomma, a fronte delle paure di molti, qualche iniziativa qua e là indica che forse qualcosa sta cambiando. Ho visto personalmente, passeggiando a Viale Libia a Roma, una libreria del circuito Arion, con in vetrina un adesivo che invitava a entrare e acquistare ebook. Dentro la libreria, non da qualche sito. D’altronde è sempre più evidente che il mercato del libro elettronico non può essere ignorato. Una prova? L’ultimo best-seller di Dan Brown, Inferno, vende più ebook che copie cartacee. All’estero, direte voi… no, in Italia, con Amazon! Questa è una notizia moooolto significativa. Care librerie, svegliatevi.
Restando in tema di paura, tiriamo in ballo un personaggio. Chi meglio di Stephen King? Il re dell’horror ha scritto fiumi, ma no, direi anche oceani, di parole a riguardo, e ha più volte raccontato come prende spunto dalle proprie paure per dar vita alle sue storie. A leggere certe notizie sembrerebbe che lui stesso abbia paura dell’ebook… no, ma daiiii! È stata male interpretata, secondo me, la sua volontà di non rendere disponibile in forma elettronica Joyland, l’ultima sua fatica. Innanzitutto i suoi libri escono sempre anche in ebook. Come dite? Non è vero? In Italia no, ma in lingua originale sì. Il noto editore italiano che ha la fortuna di avere i diritti del maestro si guarda bene dal pubblicare ebook, quindi noi poveri fan che dobbiamo fare? Siamo costretti a comprare il cartaceo che costa di più e l’editore nostrano è contento.
Ora, nella mia molto umile opinione, IMVHO, come scrivevamo noi vecchietti pionieri dei forum anni fa, solo un imbecille che non vede oltre il proprio naso può fare questo ragionamento. Non comprende, questo grande editore nostrano, l’enorme mercato che si lascia sfuggire non pubblicando King in ebook? Un autore che da solo vende dieci volte tutto il resto del proprio parco autori, a ogni nuovo libro? Ma vabbè, i nostri editori sono troppo intellettuali di serie A e professori e convegni e premio strega e bla bla bla, per capire ragionamenti tanto terra-terra come questo.
Come volete voi, ma poi non vi lamentate se qualcuno si butta sulle copie pirata, eh? Rileggete la notizia sull’ultimo lavoro di Dan Brown e poi cominciate a pensare che avete in mano l’ultimo di King… meditate gente, meditate, come diceva non ricordo chi.
AGGIORNAMENTO: Incredibile, hanno meditato! Sono finalmente disponibili in ebook i libri di King! O qualcuno da quelle parti legge il mio blog (probabilità direi… 0,001%) oppure (99,999%) anche i grandi editori si muovono, anche se, in quanto dinosauri, mooolto lentamente. Be’ in ogni caso meglio così, per loro e per i fan di King come me. Ecco, adesso vediamo quanto ci mettono a capire che sarebbe il caso che togliessero la “protezione” Adobe DRM. Dai, un passo alla volta, non chiediamo troppo. Anche i primi ebook di Urania avevano il lucchetto digitale, ora sono rinsaviti. Diamo ai dinosauri il loro tempo.
Restando su King, che la letteratura la fa, e non semplicemente la distribuisce, dicevo che tutti i suoi libri sono disponibili in forma elettronica, e anzi alcuni in via sperimentale sono usciti solo in forma elettronica, vedi Ur o, molto tempo fa, The Plant, che uscì a puntate sul web ben prima che l’ebook fosse cosa comune. Quindi altro che paura dell’ebook, sicuramente la sua scelta avrà altri motivi.
Siccome sono polemico torniamo un attimo all’editoria nostrana, parlando dei nostri grandi esperti della carta stampata, che sanno tutto meglio di noi poveri ignoranti, e ci illuminano su quali sono gli autori da acquistare… per esempio istituendo premi letterari blasonati. Ecco, a questo riguardo c’è qualcuno che ha le idee molto chiare su questi premi, ma anche sugli scrittori che vanno in TV, per esempio. Leggetevi l’opinione di Mauro Corona, vale la pena. Un veloce riassunto? Due frasi:
- “Se fai un passaggio da Fazio magari vendi 300 mila copie. Ma Fazio prende chi vuole lui, se gli stai sulle palle non ti chiama, questo non è servizio pubblico. È un feudo personale, tanti avrebbero diritto di andare lì e parlare del loro libro, invece entrano in pochi.”
- “I premi letterari sono tutti concordati. Come fanno a scegliere i cinque finalisti su centinaia di titoli? A chi vogliono far credere che leggono duecento libri, se neanche nella loro vita li hanno letti? Io sapevo un mese prima chi vinceva lo Strega e il Bancarella.”
Ovviamente parla dei premi letterari più blasonati, ma anche già a un livello medio molte volte le cose sono già combinate. Oh, per essere onesti anche Corona ha vinto dei premi, per esempio il Bancarella 2011. Combinato anche quello? Qualcuno glielo chieda…
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