Leggendo articoli sulle varie riviste e siti che frequento mi imbatto spesso nelle biografie di scrittori italiani. Per essere precisi scrittori di Fantastico, dato che quello è il lido dove più spesso approdo, navigando in questo mare nostrum monstrum che è la rete. Quindi, tanto per capirci, non parliamo di gente tipo Camilleri o Eco, bensì di gente che predilige la scrittura cosiddetta "di genere". Intendo quindi fantascienza, fantasy, thriller, horror, insomma la narrativa che preferisco.
Ecco, ciò che esce fuori è piuttosto triste, se rapportato al mondo estero, in particolare anglofono. Vi spiego perché. Le biografie di questi scrittori riportano le molteplici attività svolte, che vanno spesso dalla giornalistica alla saggistica, ai racconti, ai romanzi, e a volte anche sceneggiature. E poi si affianca a tutto questo il lavoro che fanno per vivere, quello per intenderci che gli dà il pane: tipicamente giornalisti o magari impiegati in un'azienda che si occupa di tutt'altro.
È triste perché ti rendi conto che di scrittura in Italia non ci si campa (perlomeno nel Fantastico). Quello che voglio dire è che uno scrittore dovrebbe fare lo scrittore, punto. Invece i nostri autori, sia pur bravissimi, validissimi, in gamba e prolifici quanto ti pare, sono costretti a trovare un impiego diverso per vivere, o prestare la loro penna anche a cose di cui, ne sono quasi certo, forse non gliene potrebbe fregare di meno. Mi viene in mente un paragone con gli artisti musicali, che magari abbiamo un chitarrista in grado di far impallidire Santana ma, se vuole vivere di musica in Italia, deve fare i ritornelli nelle canzoncine della Pausini. Capito che intendo?
Quindi, vivere di scrittura così come Santana vive di musica. Questo dovrebbe fare un vero autore, questa io considero la situazione per potersi definire "scrittore". Stephen King non molto tempo fa ha aperto un account Twitter. Invece di scrivere una biografia di sedici righe e dirci tutto quello che fa, ha scritto nella descrizione una sola parola: author. Scrittore. Ed è l'unica cosa che in effetti ha senso ci sia scritta.
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