Tra i vantaggi dell'avere un figlio c'è quello meraviglioso di potersi guardare i cartoni animati. Ogni nerd che si rispetti, infatti, sa che i cartoni non sono roba per bambini, ma una forma di narrazione più che degna di rispetto; e come tutte le narrazioni può essere diretta ai bambini o agli adulti. Poi ci sono quei casi particolarmente ben riusciti dove i risultati sono apprezzabili sia dai bambini che dai grandi (Miyazaki, per dirne uno). Sono un maledetto quarantenne con la nostalgia dei bei tempi andati, quando potevo passare le giornate a godermi robottoni e compagnia bella e Supergulp e vabbè ora basta che mi vengono i lacrimoni... Insomma grazie a mio figlio ho la possibilità di immergermi in questi cartoni moderni, mondo per me, fino a poco tempo fa, sconosciuto.
Tenete presente che mio figlio non ha nemmeno due anni, quindi parliamo al momento di cartoni diretti all'infanzia, ok? Ne parlo con piacere, perché i cartoni animati (almeno alcuni) sono tra le poche cose decenti presenti in TV oggi.
Sì perché nel 2015 e dintorni abbiamo su per giù mille canali, meglio rispetto a trent'anni fa, in teoria no? Più scelta, più varietà. In teoria. Perché poi scopri che ottocento vendono pentole e tegami, una trentina fanno falsissimi reality (ce ne vuole di coraggio a chiamare "reality" cazzate fintissime); per non parlare di quelle trasmisioni imbecilli che vanno sotto il nome di "talent show". Tanto per dirne una, MasterChef, una stupida gara di cucina. C'era bisogno di fare un gioco a esclusione con giudici e prove a tempo, per parlare di ricette? Stiamo diventando sempre più americani, ci sono quantità spropositate di televendite e show in stile USA, con gente che parla di cazzate come se fossero la cosa più importante del mondo. Frasi enfatiche su dettagli di cui non frega un cazzo a nessuno. Pura nullità catodica per azzerare il cervello.
Il resto dei canali sono megafoni di regime in mano al Renzusconi di turno e alla sua corte, che appiattiscono il cervello degli spettatori mandando le notizie truccate secondo i dettami del loro padrone. Salvo dal rogo solo RAI Storia, RAI 3, i documentari e alcune trasmissioni di Focus TV (non tutte, per favore eliminate quelle cazzate sugli alieni).
E appunto i cartoni. Ben vengano. Per fortuna dei vecchietti come me RAI YoYo trasmette, accanto a novità come Peppa Pig, anche roba buona d'annata. Tipo la Pimpa.
Ma prima di parlare della cagnolina a pois, apro una parente sulla maialina che ha spopolato tra i ragazzini, e che molti adulti vorrebbero vedere soltanto arrostita sul piatto. Ecco dai... alla fine non è male. Davvero, prima di conoscerla pensavo peggio. L'ho rivalutata quando, in una puntata, s'era creata una situazione spinosa a casa dei porci inglesi. Le femminucce volevano giocare tipo alla casa delle bambole, o qualcosa del genere, mentre i maschietti con treni e dinosauri.
E io, prevenuto, pensavo: eccola lì, tra poco finisce con un pistolotto che ci deve insegnare a come risolvere le divergenze tra bambini, trovando chissà quale compromesso (vizio di troppi cartoni moderni). E invece no, sorpresa! I maiali adulti risolvono la situazione portando tutti quanti fuori casa, perché c'è una enorme pozzanghera e ci si buttano tutti dentro. Ottimo. Lì insomma ho capito che il gli autori non si prendono troppo sul serio. Alla fine sono brevi storie di evasione, certo a volte ci sono messaggi moralistici e didattici, ma non sono così insopportabili come in altre serie. Tirando le somme, meglio di ciò che mi aspettavo. Chiusa parente. (Oh, nei tempi biblici in cui in questo periodo riesco a pubblicare i miei post, le cose nel frattempo cambiano, e ora mio figlio si guarda con molto piacere Masha e Orso. Non voglio dilungarmi ma guardatevelo, è troppo bello).
Ma ora è il momento di parlare della Pimpa. Perché, con tutto il rispetto per i creativi della Peppa... La Pimpa gli dà una pista. Peppa Pig tutto sommato vive situazioni normali, di ogni giorno. Peppa è un maiale che parla con altri maiali e altri animali, ma alla fine è tutto qui. La Pimpa invece è molto più surreale. Già l'idea di una cagnolina a pois rossi è fuori di testa. Ma poi la Pimpa parla con qualsiasi cosa... Il Sole, i fiori, scarpe che si spazzolano da sole, la sveglia... Si guarda allo specchio e parla con la sua immagine riflessa! In certe puntate va in Australia o in Amazzonia e torna la sera stessa (!) per raccontare la giornata al signor Armando. Ho visto un episodio dove corre col monopattino, così veloce che si lascia dietro le macchie a pois! Perché corre così veloce? Perché sta facendo a gara con un uovo!
Insomma è un tripudio di creatività, di situazioni originali, colorate e divertenti, assolutamente fuori dagli schemi. E sapete la cosa più bella? È tutta italiana, creata da Francesco Tullio Altan (meglio noto come Altan), fumettista di cui sicuramente avrete visto qualche vignetta politica su Panorama o Repubblica. È bello vedere che esiste ancora qualcosa di italiano di cui sentirsi fieri. Come creatività non siamo secondi a nessuno. Se solo questo paese smettesse di considerare cartoni animati, fantascienza e fantasy roba per bambini...
MasterChef... MastiCazzi? |
Il resto dei canali sono megafoni di regime in mano al Renzusconi di turno e alla sua corte, che appiattiscono il cervello degli spettatori mandando le notizie truccate secondo i dettami del loro padrone. Salvo dal rogo solo RAI Storia, RAI 3, i documentari e alcune trasmissioni di Focus TV (non tutte, per favore eliminate quelle cazzate sugli alieni).
E appunto i cartoni. Ben vengano. Per fortuna dei vecchietti come me RAI YoYo trasmette, accanto a novità come Peppa Pig, anche roba buona d'annata. Tipo la Pimpa.
Ma prima di parlare della cagnolina a pois, apro una parente sulla maialina che ha spopolato tra i ragazzini, e che molti adulti vorrebbero vedere soltanto arrostita sul piatto. Ecco dai... alla fine non è male. Davvero, prima di conoscerla pensavo peggio. L'ho rivalutata quando, in una puntata, s'era creata una situazione spinosa a casa dei porci inglesi. Le femminucce volevano giocare tipo alla casa delle bambole, o qualcosa del genere, mentre i maschietti con treni e dinosauri.
E io, prevenuto, pensavo: eccola lì, tra poco finisce con un pistolotto che ci deve insegnare a come risolvere le divergenze tra bambini, trovando chissà quale compromesso (vizio di troppi cartoni moderni). E invece no, sorpresa! I maiali adulti risolvono la situazione portando tutti quanti fuori casa, perché c'è una enorme pozzanghera e ci si buttano tutti dentro. Ottimo. Lì insomma ho capito che il gli autori non si prendono troppo sul serio. Alla fine sono brevi storie di evasione, certo a volte ci sono messaggi moralistici e didattici, ma non sono così insopportabili come in altre serie. Tirando le somme, meglio di ciò che mi aspettavo. Chiusa parente. (Oh, nei tempi biblici in cui in questo periodo riesco a pubblicare i miei post, le cose nel frattempo cambiano, e ora mio figlio si guarda con molto piacere Masha e Orso. Non voglio dilungarmi ma guardatevelo, è troppo bello).
Ma ora è il momento di parlare della Pimpa. Perché, con tutto il rispetto per i creativi della Peppa... La Pimpa gli dà una pista. Peppa Pig tutto sommato vive situazioni normali, di ogni giorno. Peppa è un maiale che parla con altri maiali e altri animali, ma alla fine è tutto qui. La Pimpa invece è molto più surreale. Già l'idea di una cagnolina a pois rossi è fuori di testa. Ma poi la Pimpa parla con qualsiasi cosa... Il Sole, i fiori, scarpe che si spazzolano da sole, la sveglia... Si guarda allo specchio e parla con la sua immagine riflessa! In certe puntate va in Australia o in Amazzonia e torna la sera stessa (!) per raccontare la giornata al signor Armando. Ho visto un episodio dove corre col monopattino, così veloce che si lascia dietro le macchie a pois! Perché corre così veloce? Perché sta facendo a gara con un uovo!
Insomma è un tripudio di creatività, di situazioni originali, colorate e divertenti, assolutamente fuori dagli schemi. E sapete la cosa più bella? È tutta italiana, creata da Francesco Tullio Altan (meglio noto come Altan), fumettista di cui sicuramente avrete visto qualche vignetta politica su Panorama o Repubblica. È bello vedere che esiste ancora qualcosa di italiano di cui sentirsi fieri. Come creatività non siamo secondi a nessuno. Se solo questo paese smettesse di considerare cartoni animati, fantascienza e fantasy roba per bambini...
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