Per i negazionisti è tutta una cazzata... |
Dopo troppo tempo torno a scrivere qualcosa sul blog. E pensare che avevo cominciato la bozza a inizio anno. E siamo maggio... già, scrivere, che cosa fantastica. Sogno il giorno in cui avrò modo di mettermi a sedere tranquillo e farlo senza interruzioni, senza altri pensieri. Ora invece devo rimediare il tempo qua e là, tra una cosa e l'altra. Ogni tanto riesco a mettere le mani sul racconto attuale, ma è un apporto centellinato, poco alla volta, discontinuo. Eppure giorno dopo giorno la storia avanza, questo è l'importante. Anche per questo quando trovo un po' di tempo lo dedico alla narrativa, scusami tanto blog mio.
Di certo la giornata negli ultimi tempi ha perso la sua regolarità. Non ci sono più orari certi, nel lavoro, nelle incombenze quotidiane, in tutto. Ci mancava pure il coronavirus. C'entra pure lui? Non so, di sicuro aggiunge entropia e spossatezza. E comunque mi è andata di lusso, me lo sono beccato qualche mese fa e ne sono uscito senza problemi. (Dai ragazzi che ci siamo quasi, i vaccinati salgono e i contagi diminuiscono)
È difficile di questi tempi trovare la concentrazione, la serenità, nonché l'energia per scrivere. Sì perché c'è chi pensa che per scrivere basti prendere una penna e mettersi seduti.
Non è proprio così.
Ci vuole qualcosa nel contorno, ci vuole il giusto ambiente, il giusto spirito, bisogna entrare in un certo mood, come dicono gli anglofili.
E ci vuole energia, cazzo se ci vuole. Scrivere è bello, ma richiede risorse mentali e fisiche. Sì anche fisiche, cari miei. E la concentrazione, dicevo prima. Magari è l'età o forse altri fattori, le incombenze quotidiane lavorative e familiari, ma è arduo trovare la giusta concentrazione per dedicarmi alla scrittura; difficile entrare nel mood.
E come fai a entrare in risonanza con la storia mentre stai malato, impicciato a stare appresso ai figli, ai piatti da lavare e alla stanchezza? Be’ per esempio prendi il taccuino* e rileggi gli ultimi paragrafi del racconto, ti immergi nell’atmosfera, dimentichi tutto il resto e “passi” nel mondo immaginario che stai costruendo. Alle volte credi di essere troppo stanco ma sapete cosa, è un po' come andare in palestra: se fai il primo sforzo di preparare la borsa e uscire di casa, poi il resto viene da sé. Allo stesso modo a volte è sufficiente prendere in mano penna e taccuino.
Ma parliamo di altro dai. Ricordo che quando ero un giovane adolescente (quintilioni di anni fa) ero affascinato dal futuro, il 2021 era davvero una data fantascientifica e io, che facevo conoscenza con i primi romanzi e film del genere, ero pieno di stupore e attese per il futuro. Erano tempi in cui la science fiction raccontava di prodigi tecnologici e sociali, non come oggi che si fa a gara a chi immagina la distopia peggiore. Certo le visioni catastrofiche c'erano già eh, e non è che mi capitasse di leggere solo storie "luminose". Pero non so, come dire, c'era una aspettativa diversa. Se uno "sceglieva" come immaginarsi il futuro, pensavi a Asimov o a qualche grandiosa space opera, non a 1984 di Orwell; quello lo conoscevo ma era un piacere oscuro, un romanzo che colpiva duro e lasciava il segno, ma restavo comunque ottimista per il domani. Poi, andando su cose più leggere c'erano i film di Guerre Stellari (scusate se non lo chiamo Star Wars), c'era Star Trek.
C'era ottimismo.
Cosa rimane oggi di quella fantascienza, di quell'adolescente?
Temo molto poco.
Siamo nel 2021 ma non ci sono macchine volanti, o teletrasporto, si muore ancora di malattie terribili, l’ignoranza e i soprusi dei più forti sono presenti più che mai. E l'umanità, che ha una cosa davvero rivoluzionaria come internet (e che praticamente nessun scrittore di fantascienza ha previsto), invece che usarla per accrescere la propria conoscenza e comunicazione con gli altri, se ne avvale per sparare cazzate su Facebook. O almeno questa è l'impressione che si ha leggendo le notizie e aprendo i social. Deprimente eh?
Ma attenzione colpo di scena, adesso vi dico una cosa che cambierà la vostra visione e la vostra vita:
La percezione che i giornalisti e internet vi danno della realtà... non è la realtà.
La percezione che avete del mondo che vi circonda è sbagliata. La colpa è dei giornalisti e di tutti quelli che ripostano cose insignificanti fatte da minoranze insignificanti, senza rendersi conto che in questo modo ne amplificano la portata e suggeriscono l'esistenza di un problema che in realtà è molto molto limitato.
L'esempio più semplice che posso fare sono i negazionisti. Si tratta semplicemente di coglioni che fino a qualche decennio fa sarebbero rimasti isolati imbecilli, come è giusto che fosse, presi in giro da tutti per la loro stupidità. Ma oggi grazie e due fattori fondamentali tu apri il giornale e sembra che siano in milioni, pronti a conquistare il mondo.
Il primo fattore è il potere di comunicazione (e aggregante) che esiste oggi grazie a internet. I coglioni si incontrano, si conoscono, hanno coscienza che esistono altri come loro, quindi nascono comunità, gruppi, eccetera. Spesso questi gruppi sono solo virtuali, pagine Facebook, siti e così via. Poi magari grazie a questo riescono pure a fare dei raduni reali. Raduni magari di un centinaio di coglioni. Poi i "giornalisti" ne parlano, e qui interviene il secondo fattore.
I telegiornali (ma direi la TV nel suo complesso, specie quella generalista) hanno ormai da tempo smesso di fare vera informazione. Sono ridotti a puri spettacoli di intrattenimento, finanziati e regolamentati da enti che non hanno più alcuna direttiva morale, giornalistica, informativa, di servizio pubblico. Sono gestiti da imbecilli il cui unico scopo è fare ascolti e ottenere soldi dagli inserzionisti pubblicitari, in continua competizione con gli altri TG/canali.
La conseguenza è che un TG, oppure diciamo in generale una trasmissione "contenitore" (una volta si diceva così) invece di trasmettere cose intelligenti e rappresentare la realtà diventa una sfilza delle cose più assurde, strane, folcloristiche, idiote. A cui, attenzione, viene dato lo stesso peso e importanza che merita invece un Alberto Angela, per dire. Deve essere insomma uno spettacolo il più vario possibile per intrattenere il pubblico, come fosse appunto un varietà.
E guardate che non è una cosa tanto da ridere, perché questo, nell'arco di generazioni, ha prodotto moltissimi danni. Tanto per fare un esempio limitato, nel 2021 io pago un canone TV per dovermi sorbire in continuazione un coglione come paolo fox (volutamente minuscolo). Dato che viene dato spazio a questo cialtrone e lo si fa parlare, oggi, nel 2021, la gente ancora crede all'oroscopo, capite? La gente crede ancora che la disposizione di stelle e astri nel cielo, lontani milioni di km, influenzi la loro vita.
Questo perché non esiste un giornalista serio che cacci a pedate questi truffatori, pagati con i nostri soldi in una rete pubblica. Ma finché si tratta di oroscopo al limite sti cazzi. Il problema è che questo modo di fare idiota pervade tutta l'informazione, su qualsiasi argomento. Il risultato è davanti ai vostri occhi. O meglio, davanti agli occhi di chi è ancora capace di vedere e ragionare con la propria testa.
Ma nonostante la situazione non sembri affatto promettente, voglio parlare di qualcosa di positivo. Dato che sto diventando vecchio… vabbè dai diciamo che sono uno di mezza età… a ogni modo spesso mi viene da pensare come pensano i vecchi: cioè che non ci sono più le cose di una volta, e oggi va tutto male e i giovani non capiscono un cazzo e bla bla bla...
Ecco parliamo un attimo dei giovani. Questi bistrattati giovani di oggi, che a quanto pare fanno canzoni di merda, leggono libri di merda, vedono film di merda e scrivono libri di merda. Anche qui c’entra il giornalismo e la falsa percezione della realtà. A fronte di qualche coglione che fa notizia io credo (o se preferite voglio credere) che la maggior parte dei giovani di oggi sia migliore di noi, o si stia avviando (la generazione più giovane) a diventare migliore di noi. E sapete cosa mi dà questa convinzione?
Vedere i miei figli giorno dopo giorno. Veder crescere i miei figli, seppur tra mille difficoltà, è la cosa che più mi riempie di orgoglio e che, nonostante tutto, mi infonde fiducia per il futuro. Tempo fa osservavo mio figlio che faceva una lezione tramite la cosiddetta DAD (Didattica A Distanza, per quei pochi che negli ultimi mesi sono stati sulla luna) e devo dirvi la verità, mi sono commosso nel vedere quanto ci sia ancora di bello nel mondo. Ho visto insegnanti impegnarsi in tutti i modi per fare in modo che mio figlio potesse seguire le lezioni, anche se era chiuso in casa. Ho visto compagni che lo salutavano e gli mostravano quanto fosse bello rivederlo, ho visto un “sistema scuola” fatto di persone che cercano di trasmettere ai nostri ragazzi non solo i concetti di Matematica e Italiano, ma i fondamenti stessi del vivere civile, del rapportarsi con gli altri e l’importanza del rispetto, dell’educazione, della natura; ah l’educazione civica sì, cazzo, quella dovrebbe essere obbligatoria insegnarla a tutti, non solo ai bambini a scuola, dovrebbe essere obbligatoria per tutti i dipendenti pubblici e privati, dovrebbero esserci dei corsi obbligatori per tutti, altro che amministrazione aziendale e autostima e altre cazzate. L’educazione al rispetto per il prossimo e per il mondo, questo dovrebbe essere insegnato ai nostri manager, per non parlare dei politici. Cazzo.
Potete sentirvi indignati per come va la sanità in Italia e la scuola e mille altre cose, anche io lo sono, però... però quando vieni a contatto con la gente vera, che ci lavora tutti i giorni, che si sforza tra mille difficoltà a fare il proprio dovere, allora capisci che c’è qualcosa di buono. Che c’è un futuro, che c’è progresso, che è possibile guardare al domani con ottimismo.
Non è facile, devi dimenticarti i telegiornali, le stronzate su Facebook, i seminatori d’odio, devi dimenticare la percezione della realtà che ti viene trasmessa.
Allora forse riesci a pensare un attimo con più lucidità, e realizzi che una cosa come la DAD oggi è una cosa incredibile, che permette a tuo figlio di continuare ad andare a scuola, senza andarci, a vedere i suoi amici, senza vederli. A continuare a vivere e a crescere. Qualcosa che quando eri piccolo tu era fantascienza. Fantascienza positiva stavolta.
Realizzi che oggi i tuoi figli grazie alla tecnologia possono accedere a un mondo di conoscenza sconfinato, possono cercare su internet un qualsiasi argomento e saperne vita morte e miracoli, possono vedere ogni angolo del mondo senza spostarsi di un metro, hanno una offerta di giochi, film, libri inesauribile.
Ma porca puttana ma quando mai noi nella nostra gioventù abbiamo avuto una simile opportunità?
I nostri figli sono il futuro. E sarà un futuro migliore.
Checché ne pensino i vecchi tromboni come me.
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* Sì “taccuino”, avete letto bene. Scrivo le prime note delle mie storie su quaderni, taccuini, bloc notes, in generale qualunque supporto di carta fisica. Specialmente se avete una vita complicata, che non vi permette appunto di sedervi comodamente al computer e lavorare sul vostro documento, la semplicità e portabilità di un taccuino è inestimabile. Potete portarvelo dove vi pare, non ha bisogno di essere ricaricato, non stanca gli occhi. E inoltre potrete scarabocchiarci mentre state sovrappensiero (poi fornite i segnacci agli psicologi, che vi diranno maree di cazzate a trecento euro a seduta) o strapparne le pagine nei momenti di frustrazione :-)
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